Quella del polpo in galera è una ricetta deliziosa che affonde le sue radici nella mia bellissima regione ovvero la Toscana. Se vi è capitato di venire da queste parti oppure abitate qui, sapete che si tratta di un piatto fantastico ma se non lo avete mai assaggiato dovete assolutamente farlo! Sembra sia nato all'isola d'Elba e da lì poi si sia diffuso per la sua bontà un po' in tutta la ragione. Fare il polpo in galera non è assolutamente difficile, quello che vi consiglio è di scegliere con cura le materie prime, le quali conferiranno a questo piatto di mare un profumo e un sapore incredibili.
Ma sapete perché si chiama polpo in galera?
Il nome rievoca la tecnica della lunga cottura in pentola chiusa, come fosse un “carcere” di profumi.
Ecco come si fa la ricetta del polpo in galera
In una pentola a fondo spesso, versate un generoso giro di olio, aggiungete gli spicchi d’aglio scamiciati e il peperoncino intero privato del picciolo. Fate insaporire a fiamma dolce.
Aggiungete i polpi interi (già puliti: privati di becco, occhi e interiora), fateli rosolare per qualche minuto finché iniziano a rilasciare i loro succhi.
Fate cuocere a fuoco bassissimo per circa 1 ora, senza mai sollevare il coperchio. In questo caso polpi decongelati, quindi già inteneriti. Utilizzando polpi freschi il tempo di cottura sarà più lungo.
Al termine togliete i polpi dalla pentola e teneteli in caldo. Alzate la fiamma per far restringere il fondo di cottura, poi unite il succo di mezzo limone e, se necessario, regolate di sale.