INGREDIENTI

Garganelli

Autori

Luca Pappagallo

Kcal

Kcal x 100gr: 280

Allergie

Allergeni: Cereali E Derivati

Stagionalità

Stagionalità: Primavera, Estate, Autunno, Inverno

Alimentazioni

Alimentazioni: Onnivora, Vegetariana, Vegana

I garganelli sono un formato di pasta tipico Romagnolo, sembrerebbe di origine imolese per essere più precisi. Nel luogo d'origine sono chiamati anche garganèi o macarò ruzlè. Tradizionalmente questo formato i pasta si realizza a partire dalla sfoglia all'uovo tipica della Romagna.

La pasta all'uovo si realizza, come ricetta base con 1 uovo ogni 100 g di farina, anche se poi ogni famiglia ha la propria ricetta preferita e il proprio bilanciamento tra farina uova o tuorli.

La sfoglia, tradizionalmente tirata al matterello dalle signore esperte in questa operazione chiamate azdore, viene poi tagliata in piccoli quadrati di circa 3 cm per lato, quindi vengono arrotolati si di un bastoncino in modo tale che si formi una sorta di maccheroncino. Quest'ultima operazione viene svolta su di una sorta di pettine o chitarra che conferisce alla pasta la sua tipica rigatura esterna.

La forma potrebbe ricordare quella delle penne, se non fosse per il differente tipo d'impasto e per la sovrapposizione dello stesso in corrispondenza della chiusura cosa che nelle penne non è presente. Altra pasta che potrebbe ricordare questo formato sono i maccheroni al pettine emiliani che però hanno dimensioni più grandi.

Le loro origini sono dubbie seppur sia abbastanza certa la collocazione geografica, altrettanto certa sembrerebbe la versione che vuole che questi garganelli siano stati inventati per ovviare alla mancanza di ripieno per la produzione di cappelletti. La azdora che si trovò davanti a questa situazione, pensò di non lasciar sprecati tutti i quadratini di sfoglia già preparati e di avvolgerli intorno ad un bastoncino e passarli su di un pettine da telaio.

Ora che questa azdora fosse colei che era incaricata nella preparazione della cena di capodanno del 1725 a casa del Cardinal Bentivoglio D'Aragona o che fosse l'azdora di fiducia di Caterina Sforza, due secoli prima, non è dato sapere ma l'idea di base è la medesima.

Tradizionalmente questi garganelli erano serviti alla stregua di cappelletti non farciti, in brodi di carne solitamente cappone o manzo, al giorno d'oggi sono più apprezzati se conditi con sughi di vario genere tra i quali il classico ragù ma anche sughi più creativi come quello con salsiccia e zucca o alla boscaiola o ancora con i carciofi o qualsiasi altro condimento sia di vostro gradimento.

Oltre alla pasta fresca, oggi giorno è possibile reperire la versione secca di questa pasta per averne sempre a disposizione in dispensa.

Autori

Luca Pappagallo