INGREDIENTI

Faraona

Autori

Luca Pappagallo

Kcal

Kcal x 100gr: 121

Allergie

Allergeni: -

Stagionalità

Stagionalità: Primavera, Estate, Autunno, Inverno

Alimentazioni

Alimentazioni: Onnivora

La faraona è un gallinaceo originario dell'Africa settentrionale e del Madagascar, non per niente il suo nome ricorda quello dei faraoni e viene chiamato appunto anche gallina di Numidia o gallina di Faraone.

Seppur possa essere assimilato al pollo, questo gallinaceo ha un aspetto sicuramente diverso a partire dal colore del piumaggio che è a base nera e grigia scura punteggiata di bianco con sfumature lilla sul petto.

Una delle caratteristiche più evidenti e peculiari di questo volatile è sicuramente il corno osseo presente sulla cima della testa, ma anche le escrescenze carnose rosse ai lati del becco nonché il capo glabro e di colore celeste turchino.

Questo animale è stato inizialmente addomesticato dai Romani e dai Greci che avevano importato alcuni capi di faraona dal nord Africa, ma sembrerebbe che questo tipo di allevamento si sia perso nel tempo fino a quando la faraona è stata nuovamente portata in Europa per mano dei conquistatori inglesi dal Golfo di Guinea, infatti in inglese la faraona viene chiamata Guinea Fowl ovvero Gallina di Guinea.

Le carni di questo animale, considerate di pregio per la cultura culinaria italiana, sono una via di mezzo tra quella del tacchino e quella del fagiano, notevoli differenze si possono riscontrare tra i capi di faraona selvatica e quelli allevati, i primi avranno probabilmente bisogno di una breve frollatura mentre i secondi sono sicuramente più simili alla carne bianca di pollo e tacchino.

Dal punto di vista nutrizionale ci troviamo davanti ad una carne ricca di proteine, ovviamente, ma povera di grassi e come tale va cotta adoperando alcune accortezze come per esempio cuocerla in umido o comunque ben condita con aggiunta di grassi per conferire alla carne cotta maggior morbidezza ed evitare un effetto stopposo. Questo stesso risultato si potrà avere con una buona marinatura prima della cottura la quale aiuterà anche ad ingentilirne il sapore talvolta forte soprattutto se proveniente da capi selvatici.

Autori

Luca Pappagallo